Di Mario Cassi
Santa_elenaAIl 21 gennaio 1878 l’architetto cremasco Giovanni Massari  scriveva una lettera di “supplica” all’onorevole giunta Municipale in Crema con lo scopo di potere presenziare “al solenne pubblico ufficio nella nostra chiesa cattedrale  per  dimostrare  i sentimenti di affetto e devozione verso il compianto nostro RE Galantuomo Vittorio Emanuele II”, che si celebrava il giorno dopo.   Vantandosi della  militanza nei Veterani della Grande Armata  di Napoleone I, e di essere stato insignito  della medaglia di  Sant’Elena con brevetto n. 6241 della cancelleria  della legion d’Onore di Parigi, chiedeva un posto tra le autorita’ civili e Militari  onde non essere confuso tra la folla.  La lettera porta stampato in alto ai due lati il disegno della medaglia suddetta, di cui  giustamente è tanto  orgoglioso. Questa medaglia Francese  (postuma) concessa con decreto 12 agosto 1857 ai veterani Napoleonici dal nipote Luigi Napoleone III°,   si dice che sia stata coniata nel “bronzo dei cannoni nemici”, pratica usata dal Bonaparte in segno di supremazia nei confronti dei vinti  nelle tante battaglie.  La decorazione  fu istituita  per i  Militari superstiti Francesi e di ogni altro paese che avevano combattuto agli  ordini di Bonaparte  da 1792 al 1815.   I militari Italiani che avevano ricevuto la medaglia  furono autorizzati  a fregiarsene.

Santa ElenaBLe medaglie:
Nel diritto  riporta l’effige di Napoleone I° a destra entro corona di perline e scritta:   NAPOLEON  I  EMPEREUR
Al Rovescio entro piccola corona di perline: A SES COMPAGNONS DE GLOIRE SA DERNIERE PENSEE Sth. HELENE 5 MAI 1821.  All’esterno:CAMPAGNES DE 1792 A 1815.  L’incisore è  anonimo. Il nastrino è a righe verticali alternate rosse-verdi.