Nell’ambito delle iniziative denominate “Autunno in cultura “, l’Assessorato alla cultura del Comune di Ripalta Cremasca, nella serata di venerdì 1 ottobre 2021 ha organizzato una conferenza intitolata “Risorgimento cremasco: il contributo fornito dal cremasco nel processo di costruzione dell’Unità d’Italia”.
La serata si è svolta nella Sala Polifunzionale dell’edificio comunale delle antiche scuole, recentemente ristrutturato dall’Amministrazione locale.
Corrado Barbieri, nella veste istituzionale di Assessore alla cultura, ha introdotto la conferenza e presentato al pubblico i due relatori, appartenenti al Gruppo culturale “L’Araldo” di Crema, sottolineando lo stretto legame e l’unità d’intenti che accomuna il Comune ripaltese con tale Associazione operante sul territorio cremasco.
Mario Cassi, Presidente dell’Araldo, ha illustrato le tappe fondamentali che hanno caratterizzato il contesto storico dal 1796 al 1859:
l’ingresso di Napoleone a Crema nel 1796; la Repubblica cremasca e i 100 giorni che hanno generato un profondo cambiamento nella vita sociale e politica della città; il dominio Napoleonico dal 1797 al 1814; il dominio Veneto dal 1749 al 1797 ; il territorio Cremasco illustrato nella cartografia; le principali Porte della città quali Porta Serio e Porta Ombriano che si aprivano in direzione del centro abitato più vicino cioè Porta Ripalta Nova.
Mario Cassi ha inoltre evidenziato gli eventi e le figure storiche succedutesi dopo la ritirata degli austriaci dalla città di Crema:
Carlo Alberto di Savoia il primo aprile del 1859; nobile Franco Fadini, Medaglia d’Argento al Valore Militare per la battaglia di Montebello del 1859; Conte Ottaviano Vimercati, definito da Vittorio Emanuele II il “primo lombardo” (successivamente divenuto senatore del Regno); l’ingresso a Crema di Vittorio Emanuele II; le prime cartografie dell’Unità d’Italia e le battaglie di San Martino e Solferino, che si rivelarono particolarmente sanguinose.
Altro personaggio di spicco, che fece il suo ingresso in Crema, fu Giuseppe Garibaldi, in data 10 aprile 1862; Crema gli dedicò una lapide, posta sotto il balcone dell’ufficio del Sindaco in piazza del Duomo; altra lapide gli venne dedicata in Via Alemanio Fino allorché Garibaldi si recò a fare visita al Sindaco Cabini Angelo.

Il manifesto con la scritta “Monumento ai Volontari accorsi a difesa della Patria”, del Comune di Ripalta Nuova, riporta i nomi dei Militi che parteciparono alle campagne del 1848, 1849, 1859 e 1860: Calzi Domenico, Calzi Giovanni, Calzi Angelo, Lorenzetti Eugenio; ricordati anche ripaltesi illustri quali Giovanni Pantoni (barnabita e predicatore); Giovanni Cavalleri (barnabita, poeta e inventore); Francesco Lucco (Lucchi) da Bolzone, costruttore di orologi da torre; Michele Fanganini da Zappello, patriota liberale e, dal 1852, medico di Zappello e Bolzone.

A seguito degli eventi accaduti nel periodo di riferimento, la toponomastica ebbe a subire una importante cambiamento relativo alla viabilità ed alle vie che cambiarono la denominazione originaria.
Successivamente è intervenuto Gian Attilio Puerari, Vice Presidente dell’Araldo, esperto e studioso delle vicende storiche dell’ impero Austro-Ungarico; autore del libro, unitamente all’amico Stefano Rizzetti, intitolato “Crema 1848”.
Gian Attilio Puerari ha narrato e spiegato al pubblico i fatti salienti e le principali vicende degli austriaci nel periodo di occupazione a Crema.
Partendo dal Congresso di Vienna nel 1814, che diede vita al Regno Lombardo Veneto, sino all’elevazione di Crema a “Regia Città” nel 1816, mediante decreto imperiale emanato da Francesco I ; conseguentemente Crema acquisì una certa importanza, che le consentì di avere un proprio Araldo quale rappresentante nei consigli con l’Imperatore.

Gli austriaci, sotto l’aspetto giuridico e del rispetto delle leggi si mostrarono particolarmente intransigenti; integerrimi e severi anche con i propri soldati.
In questo periodo vennero realizzate importanti opere pubbliche: la costruzione del pubblico macello, gli stalloni (che inizialmente furono una Caserma), la sistemazione di Piazzale Rimembranze, la sistemazione della rete fognaria. Il centro Culturale Sant’Agostino in origine venne adibito a Caserma dei dragoni austriaci; al suo interno sono rimaste alcune tracce (scritte rinvenute sui muri). .
Parimenti, in questo periodo, riprendono forma e vigore anche le istituzioni scolastiche, prima tra tutte l’attuale liceo Racchetti. .
Nel Regno Lombardo-Veneto fece la sua comparsa la moneta: i centesimi e le lire dell’impero e il primo francobollo italiano del 1850.
Ma l’evento che diede una svolta e che fu determinante nel contesto storico in essere furono le 5 giornate di Milano.
Il 18 marzo del 1848 ebbero inizio cinque giorni caratterizzati da scontri, disordini e subbuglio politico e sociale. A Crema giunsero notizie di quanto stava accadendo a Milano ed il rapporto con gli austriaci ebbe conseguentemente ad incrinarsi.

Il 26-27-28 marzo 1848, gli austriaci abbandonarono Milano e anche Crema.
Il Generale Radetzky firmò un Proclama che stabiliva la pena della fucilazione per chiunque si opponesse agli austriaci (tale proclama venne scritto a Crema in data 26 marzo 1848).
Dal 22 al 27 luglio 1848 gli austriaci si presero la rivincita con la battaglia di Custoza e fecero ritorno nella citta’ di Crema.
Nel periodo intercorrente tra il 1848 e il 1858 si assistette alla rinascita delle attività industriali e al potenziamento del sistema d’irrigazione.

Il 31 dicembre 1856 prese altresì forma il progetto della costruzione della linea ferroviaria Crema-Cremona-Treviglio che diede nuova linfa al sistema delle infrastrutture e dei trasporti pubblici.
Il 12 giugno 1859 rappresentò la data che pose fine all’Impero austriaco in seguito alle sconfitte patite nelle battaglie di San Martino e Solferino .
In seguito a tali eventi gli austriaci abbandonarono definitivamente Crema.

Il pubblico attento e il Sindaco Aries Bonazza.
L’intervento dell’Assessore alla Cultura Corrado Barbieri; Mario Cassi e Gianattilio Puerari.